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RISCALDAMENTO – CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE – DIAGNOSI ENERGETICA

DIAGNOSI ENERGETICA IN BREVE…

La diagnosi energetica è l’insieme delle attività professionali atti ad individuare “lo stato di salute” di un sistema edificio-impianto. E’ equiparabile, da un punto di vista medico, ad un completo check up comprensivo di una cartella medica completa ed esaustiva con indicazione esplicita della “terapia” consigliata, ovvero le cosiddette indicazioni per il miglioramento.

QUANDO E’ RICHIESTA?

  • come prerequisito di una ristrutturazione con riqualificazione energetica di un sistema impianto
  • nel calcolo della componente fissa di spesa della contabilizzazione del calore come prescritto da UNI 10200 e dal DPR 59/09 (e anche dalle delibere Regione Lombardia e Regione Piemonte) per la ripartizione della quota millesimale.
  • come ausilio e prerequisito fondamentale di una successiva redazione di certificazione energetica (vedi capitolo Certificazione Energetica)

La fruizione di una seria diagnosi energetica aggiornata riduce notevolmente i costi della successiva certificazione energetica (vedi anche D.M. 26.06.2009, Linee Guida Nazionali per l’ACE negli edifici) quantunque eseguita da altro soggetto distinto dal professionista che ha redatto la diagnosi energetica precedentemente.

PARLANDO DI RISCALDAMENTO…

Le spese da affrontare quando ci si pone davanti ad un Bilancio Condominiale, fornito magari nella prima assemblea utile di condominio a vista di tutti i presenti per discuterne, rappresentano un ingente e rilevante onere per tutti i singoli occupanti.  Motivo per cui, sovente, le liti tra i Condomini per la ripartizione di tali spese sono all’ordine del giorno. La Tabella millesimale di Riscaldamento deve essere quindi elaborata con la massima cura dal Professionista incaricato, adottando scienza e coscienza durante le operazioni di calcolo, verificando la volumetria complessiva di ogni appartamento, la superficie radiante complessiva dei termosifoni di ogni unità immobiliare, oppure ancora, dalla potenza termica dichiarata dalle case costruttrici dei radiatori (schede tecniche). Rimane da calcolare il coefficiente “K” che tiene conto della distanza dell’unità immobiliare dalla caldaia.

La UNI 10200:2005, che si avvale dei risultati ottenuti nelle prove tecniche effettuate per l’elaborazione delle norme UNI 6514, ad oggi, è la Norma più consona da utilizzare. Una delle contestazioni più ricorrenti da parte dei condomini è la contabilizzazione (tecnologia per riparto delle spese a “consumo”), ma con la suddivisione delle spese così come sancita da quest’ultima Norma, nel caso in cui la “quota fissa” non sia determinata a priori con una votazione dell’Assemblea, ma venga “calcolata” stagione per stagione, questa contestazione non ha ragione di esistere! Se viene ben applicata la UNI 10200 del marzo 2005 nella ripartizione dei consumi, instaurando una quota fissa adeguata alle disuniformità tecniche ed “abitudinarie” o meglio con il calcolo della quota fissa stagione per stagione, non ci sarà aggravio di spesa. Scegliendo apparecchi conformi alle norme tecniche UNI EN c’è la massima garanzia per i consumatori.

RIPARTIZIONE: CALCOLO

La ripartizione delle spese di riscaldamento avviene secondo la Norma UNI 10200:2005. I principi base sono due:

  1. una quota si paga a consumo di calore volontariamente prelevato dall’impianto
  2. una quota si paga a “millesimi di potenza installata” nell’allogio come disponibilità del “servizio riscaldamento”

Spesa totale di riscaldamento = Spesa a millesimi + Spesa a consumo

Spesa a millesimi = Spesa per la conduzione dell’impianto di riscaldamento + Spesa per il servizio di contabilizzazione + Eventuali quote di ammortamento per investimenti effettuati nell’impianto + Spese per le dispersioni energetiche dell’impianto (stime ricavate da diagnosi energetica)

Spesa a consumo = Spesa totale di riscaldamento – Spesa a millesimi

La spesa a consumo è ripartita tra i condomini secondo gli “scatti” rilevati dai ripartitori dei singoli alloggi, rispetto agli “scatti” dell’intero condominio. Quindi, la spesa individuale di riscaldamento imputata ad ogni condomino sarà cosi definita:

Spesa individuale di riscaldamento =  quota di Spesa a millesimi di potenza installata nell’alloggio + quota di Spesa a consumo in % degli scatti di alloggio.

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Geom. Bellone Rosario